Varietà

Pillole di luppolo: il Magnum

Se si volesse descrivere questa varietà con un solo aggettivo, il descrittore imperativo sarebbe “amaro”. Con tenori di alfa acidi che raggiungono e superano abbondantemente il 12-13%, si è affermato nell’arco di pochi anni come una delle varietà più apprezzate tra i luppolo amaricanti. Infatti, al contrario di quanto molti possano ipotizzare considerata l’ampia diffusione di coltivazione, il Magnum è una varietà piuttosto recente: immessa in coltivazione solo a partire dal 1993 a seguito di un progetto di miglioramento genetico del Centro Ricerche sul Luppolo di Hüll, è frutto dell’ibridazione tra l’americana Galena ed una varietà maschile tedesca siglata 75/5/3.

 

.

.

 

Il Magnum nell’arco di pochi anni ha saputo suscitare l’interesse di molti coltivatori tedeschi, divenendo una delle cultivar più diffuse in Germania, ma anche sloveni e d’Oltreoceano grazie alla sua buona vigoria ed a un’accentuata resistenza alle patologie come verticillosi e peronospora.

A livello delle produzioni birrarie è apprezzato non solo per gli alti contenuti di resine amare, che lo rendono anche molto valido per gli impieghi industriali, ma anche per la facile e prolungata conservabilità e per le delicate note fruttate che può apportare in boiling.

 

 

.

.

Queste le sue peculiarità compositive:

Alpha Acid 11.0 – 16.0%
Beta Acid 5.0 – 7.0%
Co-Humulone Composition 21 – 29%
Myrcene 30 – 45%
Humulene 30 – 45%

 

In ragione della sua breve storia non si identifica con uno stile birrario specifico: è un luppolo da amaro puro, che trova valido impiego in tutte quelle produzioni in cui vi è necessità di sentori amaricanti netti e  pungenti, dove quindi andrà impiegato in alte dosi, ma anche per quelle birre più delicate, in cui la sua presenza sarà modesta e bilanciata con i coni di altre varietà.

 

Via